I Laboratori nella scuola dell’infanzia
I laboratori per la scuola dell’infanzia non sono una novità. In una parola, il laboratorio rappresenta un’occasione di rinnovamento della scuola. La realizzazione dei laboratori didattici accompagna la messa a punto e la realizzazione di diversi progetti. L’individuazione e l’organizzazione di spazi – laboratorio rappresenta la soluzione didattica più ricca e produttiva tanto per ciò che riguarda i processi di apprendimento, quanto per quelli relativi alla socializzazione.
Perchè i Laboratori nella scuola dell’infanzia?
I laboratori nella scuola dell’in/anzia rappresentano uno strumento utile per garantire la possibilità alle bambine ed ai bambini di fare le cose e, nel frattempo, di riflettere sulle cose che stanno facendo. Il laboratorio è un luogo specializzato e in esso si svolgono delle attività pensate. Nel laboratorio è possibile curiosare, provare e riprovare, concentrarsi, esplorare, cercare delle soluzioni, agire con calma senza l’assillo di un risultato ad ogni costo. Può essere anche un divertimento e un gioco. E’ il fare con il piacere di fare.Il laboratorio aiuta i bambini a crescere lasciando loro il tempo di crescere.
Caratteristiche di un laboratorio didattico.
Il termine laboratorio rimanda ad una polivalenza di significati. Fa pensare all’idea del lavoro, ma anche alla capacità di ‘mettere le mani in pasta’, ossia di agire per pensare e di pensare agendo. Attraverso il laboratorio il bambino:
– agisce pensando
– agisce per pensare
– pensa facendo
– pensa per fare.
Più precisamente, il termine laboratorio trae origine dal mondo del lavoro degli adulti.
Che cosa s’intende per laboratorio?
Il laboratorio è:
come lo stesso termine suggerisce,
- un luogo di lavoro: è, in altre parole, un contesto nel quale si fanno delle cose finalizzate, si raggiungono degli scopi (generalmente attraverso la realizzazione di prodotti, di manufatti).
- uno spazio attrezzato: contiene materiali e strumenti coerenti con gli scopi per cui è stato realizzato, consente la realizzazione di oggetti specifici; contiene conseguentemente tecnologie, cioè strumenti specializzati per fini specifici (piccoli strumenti da lavoro, la lente d’ingrandimento per l’osservazione, il computer per la progettazione grafica, ecc.)
- un luogo nel quale si svolgono attività pratiche (tagliare e incollare, riempire e vuotare, separare e ricomporre, togliere e inserire, ecc.) finalizzate ad uno scopo;
- un luogo nel quale tali attività sono il frutto di un progetto pensato: chi vi opera ha uno scopo in mente, vuole ottenere un certo risultato oppure realizzare un determinato prodotto o strumento; mente e mano lavorano perciò strettamente insieme: a volte la mente (attraverso l’esperienza oppure in seguito al sorgere di un’idea nuova, all’intuizione di una soluzione originale) guida in modo finalizzato le azioni della mano, altre volte sono le scoperte derivanti dalle azioni pratiche (il comportamento osservato di un determinato materiale, le prove pratica – attraverso diversi tentativi di soluzione di un problema – per vedere come reagisce un determinato materiale) a suggerire soluzioni originali o nuove idee;
- un luogo di incontro delle idee e delle prassi: raramente nel laboratorio si lavora da soli; molto più spesso accoglie persone che lavorano insieme che cooperano e conformano le proprie idee e azioni gli uni agli altri. Il risultato del lavoro in laboratorio è molto frequentemente il frutto di un pensiero solidale e di un evento corale, è l’esito delle idee e delle azioni di più individui che hanno messo in comune sia le reciproche capacità intuitive e creative (ognuno al proprio livello), sia le abilità operative e pratiche.
La scuola Partaria “Pianeta Bambini” oltre ai laboratori didattici elabora progetti anche per “Laboratori teatrali” – “Laboratori della lingua Inglese” – “Laboratori di Informatica” – “Laboratori di Danza Moderna”
Proposte di laboratori didattici.
Le proposta che presentiamo hanno uno scopo essenzialmente didattico.
Laboratorio di teatro
Pensare ad un laboratorio di teatro per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni vuol dire far vivere ai piccoli destinatari una grande esperienza formativa e socializzante, prima ancora che artistica.
Con giochi, canzoncine, musiche e fiabe i bambini entreranno nel fantastico mondo del teatro ridotto e adeguato alla loro capacità di apprendimento logica e motoria.
I bambini assecondati nel loro istinto a giocare travestendosi ora in personaggi fiabeschi ora in animali, acquisiranno in maniera del tutto inconscia e gioiosa le regole basilari dello stare in scena.
Maturare competenze motorie, prendere coscienza della propria corporeità e della lateralità, organizzare la distribuzione di oggetti e persone in uno spazio noto, identificare e nominare le forme geometriche, esplorare le sonorità della voce nello spazio e con gli altri, creare storie di fantasia da poter poi trasporre in un primo approccio spettacolare, sono solo alcune delle mete che il laboratorio si prefigge di perseguire.
Laboratorio di lingue – l’Inglese
Al giorno d’oggi è davvero fondamentale la lingua straniera, il cercare di abbattere le barriere linguistiche che spesso ci separano dal resto del mondo.
Cominciare dalla scuola dell’infanzia è un gran bel vantaggio!
La scuola Pianeta Bambini effettua corsi d’inglese con personale qualificato e professionalmente preparato. Lo scopo dei corsi è portare il bambino vicino all’inglese, farglielo conoscere e amare!
Il progetto si fonda su un elemento centrale: la narrazione. Questo si inserisce in maniera ottimale all’interno della metodologia della scuola dell’infanzia che usualmente utilizza racconti e fiabe di ogni tipo per fini didattici.
Le narrazioni in generale sono un insieme completo di dati che si intrecciano tra loro: personaggi, azioni, luoghi che appartengono al mondo circoscritto della storia.
Nella metodologia che propone la Scuola Pianeta Bambini si sfrutta proprio questo aspetto della narrazione che crea il mondo immaginario dove contestualizzare avventure e lingua.
Portando i bambini a vivere l’atmosfera incantata ed a identificarsi con i personaggi del racconto, narrando insieme l’avventura che li vedrà come spettatori preferenziali, si può godere della loro attenzione e della loro curiosità.
Una delle particolarità del metodo sta poi nel rito di inizio e di fine dei format.
I bambini hanno quasi sempre nel loro bagaglio d’esperienza informazioni e ricordi che provengono da fiabe raccontate e cartoni animati visti. In molti di questi il fattore magico è fondamentale ed è spesso caratterizzato da un oggetto o da una formula magica che permette ai protagonisti di intraprendere avventure incredibili. Così avviene anche nei format narrativi. Oltre ai personaggi che appartengono al mondo della fantasia, abbiamo una formula magica da recitare insieme ai bambini. In questo mondo tutto può accadere, e quindi anche di parlare un’altra lingua e di poterla comprendere.
La formula magica in questa metodologia è il contare lentamente insieme ai bambini dall’1 al 10 (inizialmente), aumentando gradualmente il grado di difficoltà: prima i numeri vengono pronunciati dai bambini a ripetizione, successivamente, dopo la loro memorizzazione, in modo simultaneo con l’insegnante, aumentando gradualmente i numeri d’arrivo.
L’oggetto magico si identifica invece nella speciale maglietta che indossa l’insegnante davanti a loro. Questa è il mezzo fondamentale per l’innescarsi dei meccanismi che portano i bambini ad un impegno sincero nella comprensione della storia nella seconda lingua.
Attraverso il format i bambini hanno la possibilità di vivere i ruoli dei protagonisti delle storie e, come avviene nelle fiabe, di identificarsi con loro lontano da tutto ciò che avviene nella loro realtà.
Oltre al racconto, ci sono tanti giochi per insegnare in maniera divertente le nozioni, quali numeri, colori, frutti, animali, che senza un giusto contesto, difficilmente vengono apprese dai bambini. Infine ci sono le canzoni che aiutano il bambino ad acquistare sempre più confidenza e fluidità nell’esprimersi nella lingua straniera.
Attraverso le “nuove paroline” della lingua straniera, i bambini scoprono come modulare creativamente nuovi suoni. Migliora così il loro controllo sulla pronuncia e sugli organi interessati nel parlare, si affina l’ascolto finalizzato alla ripetizione e l’attenzione verso chi parla per poter comprendere. Tutto questo si è scoperto ed incide davvero positivamente sulla lingua madre, anche per quei bambini in cui sono stati riscontrati problemi di linguaggio.
Laboratorio di informatica “Il computer”
il laboratorio e gli obiettivi
I bambini odierni vivono in un contesto esperenziale che offre loro l’ opportunità di interagire con il computer, quindi la scuola deve individuare progetti e strategie che avvalorino sul piano pedagogico il mezzo informatico e sappiano accompagnare l’uso del computer ad adeguate forme di mediazione didattica. Il computer è un mezzo tecnologico che cattura la naturale curiosità del bambino e diventa un potente sussidio didattico in quanto diverte e affascina i piccoli utenti stimolando la loro creatività, le loro funzioni logiche, di ragionamento e di apprendimento. L’introduzione del computer nella scuola dell’infanzia può far leva sulle conoscenze e sulle performance che già i bambini mostrano di possedere e può basarsi sul lavoro di gruppo e sulla didattica laboratoriale.
finalità educative
Il progetto mira :
< al rafforzamento e all’ arricchimento dell’ identità del bambino, attraverso l’ uso di un linguaggio multimediale, contribuendo alla crescita del bambino nella sua totalità;
propone :
< un primo approccio alla multimedialità di tipo ludico-creativo, favorendo la familiarizzazione con il computer attraverso programmi educativi e sperimentazione diretta.
obiettivi formativi
- Favorire la scoperta delle molteplici possibilità offerte dal PC
- Favorire l’ apprendimento globale con l’ utilizzo di tutti i canali sensoriali, emotivi e cognitivi
- Stimolare la creatività, la percezione, l’ attenzione e la memoria
- Sollecitare sul piano relazionale l’ abitudine ad ascoltare, collaborare, lavorare in gruppo
destinatari
- Il progetto si rivolge ai bambini di cinque anni per aiutarli ad acquisire i requisiti di base.
attività
- Le attività iniziali vertono sulla familiarizzazione con il PC e le sue periferiche (tastiera, mouse, stampante).
- Il primo approccio alla macchina deve avvenire in maniera non teorica, mostrando un vecchio apparecchio e facendo manipolare le varie componenti; successivamente possono disegnare il computer o “costruirlo” utilizzando uno scatolone e cartone su cui disegnare e ritagliare le principali componenti.
- Il secondo approccio è mirato all’uso del mouse e della tastiera; esistono in rete software gratuiti che consentono, mediante il gioco, l’addestramento alla manualità. Si possono impegnare i bambini con giochi caratterizzati da scelta di numeri, da composizione di parole, da classificazione per colore e per forma, dall’orientamento nello spazio. Prodotti di semplice fruizione sono le storie elettroniche dove i bambini si divertono molto e iniziano a sperimentare il mouse per attivare le animazioni.
competenze da raggiungere
Tecniche:
- distinguere le componenti del computer e le periferiche
- acquisire un livello minimo di strumentalità: accendere e spegnere, riconoscere lettere e numeri sulla tastiera, disegnare e colorare con il programma Paint
risorse logistiche
- Aula multimediale, sezione
modalità di verifica
- La verifica è data dall’osservazione delle abilità acquisite dai bambini, dall’evoluzione di queste e dai prodotti realizzati. Dal colloquio con le famiglie è possibile avere informazioni sul livello d’interesse per le attività proposte.
Laboratorio di danza moderna
La Scuola Paritaria dell’infanzia “Pianeta Bambini” ha inserito nel proprio percorso di studio un laboratorio di danza moderna per gli alunni dell’ultimo anno (bambini e bambine di cinque anni) della Scuola dell’Infanzia. L’Istituto per l’attuazione del presente progetto, recluta un esperto esterno di danza moderna. Il progetto scaturisce dalla necessità di dare una risposta al bisogno dei ragazzi di esprimersi con un linguaggio corporeo e liberarsi dai condizionamenti inconsci dell’ambiente in cui vivono. Danzare è un’attività artistica attraverso la quale il corpo si esprime nella sua unità fisica, mentale ed emozionale, ed il movimento ha in esso un unico strumento.
Perchè la danza a scuola?
La danza rappresenta un’esperienza totalizzante, in quanto “riesce a conciliare lo sviluppo motorio con quello espressivo e comunicativo, coinvolge l’intera persona, nell’atto simultaneo di muoversi, pensare e sentire. Risponde alle modalità cognitive infantili, caratterizzate da una forte dominanza sensoriale e motoria e ne favorisce l’evoluzione in forme di linguaggio più complesse che facilitano l’espressione personale, ma anche la relazione interpersonale. La sua pratica può quindi migliorare lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo di chi sta costruendo una propria identità attraverso la rielaborazione in forma autonoma di esperienze sociali e cognitive. Danzando, l’allievo impara a conoscere il proprio corpo e ad usarlo come mezzo di comunicazione con gli altri, scopre che la qualità del proprio movimento varia a seconda delle emozioni provate ed è strettamente collegato allo spazio usato, alla musica, al ritmo e, non ultimo alle persone che lo circondano.” Non c’è argomento che non possa essere indagato o rivisitato attraverso il movimento. Pertanto la danza nella scuola risulta essere un’ottima risorsa interdisciplinare che si collega non solo all’educazione motoria, alla musica e alle arti visive, ma anche alla scrittura, all’educazione all’affettività e alla cittadinanza, alle scienze, alla storia, alla geografia e alla matematica.
Durata di tutti i progetti
Da gennaio a giugno con cadenza settimanale di due ore per ogni gruppo di livello previo accordo con i genitori degli alunni.